LA NORMATIVA UNI 11235

La Normativa UNI 11235 in generale

La normativa UNI 11235:2007 è un vero codice di buona pratica, e rappresenta la regola dell’arte in Italia. Il suo obiettivo è far comprendere che le coperture a verde pensile sono un sistema integrato complesso e non un insieme casuale di elementi. Essa considera il verde pensile come un SISTEMA TETTO in tutta la sua completezza e di conseguenza vengono presi e analizzati dando delle precise indicazioni a riguardo tutti gli elementi che possono comporre una stratigrafia e ne vengono definiti i requisiti essenziali e gli standard da garantire.

Questa definizione data dalla normativa nel 2007, ha fatto si che professionisti operanti nel mercato del verde pensile considerassero gli strati di impermeabilizzazione e isolamento come componenti a tutti gli effetti, concependo in fine l’intero tetto come ‘’sistema’’ completo, dalla struttura portante agli strati vegetativi. Nella prima versione emanata nel 2007 la normativa UNI da ampio spazio e definisce e descrive tutti gli elementi suddividendoli in elementi prima e secondari, in particolare i primi sono ritenuti obbligatori e devono sempre essere presenti all’interno del sistema a verde, mentre i secondi, vanno valutati in funzione delle varie situazioni di contesto d’uso, di contesto climatico, di contesto merceologico o al fine di raggiungere la necessaria durabilità.

Nel 2015, dopo 8 anni di sviluppo e sperimentazione sul campo la normativa ha subito la prima revisione, basata sull’esperienza fatta da progettisti e professionisti del settore. Le migliorie apportate sono l’introduzione dei criteri prestazionali di sistema, ovvero non si fa più riferimento alle caratteristiche dei singoli materiali ma si considerano i criteri prestazionali del sistema completo, fornendo migliori disposizioni per quanto riguarda la progettazione del sistema, mantenendo comunque la distinzione elementi prima e secondari. Questa introduzione ha portato quindi a non porre vincoli sulla scelta dei singoli materiali, ma bensì sulle prestazioni di sistema, il che si traduce che se nella precedente versione il progettista era vincolato a comporre le stratigrafie secondo modalità abbastanza rigide, scegliendo tra materiali ben delineati da un elenco, con la nuova norma ad esso viene lasciata più libertà nella scelta, spostando però l’attenzione sulle specifiche prestazioni e requisiti del sistema che devono essere misurati e certificati.


Perché serve la normativa

In senso generale la norma rappresenta la regola dell’arte e quindi costituisce un equo riferimento tecnico per tutti i progettisti, realizzatori e collaudatori. E’ altresì il riferimento giuridico per eventuali controversie.

In pratica se non vi fosse una norma di riferimento tecnico ogni lavoro potrebbe essere considerato accettabile ed il solo parametro di valutazione sarebbe il buon senso. Ciò determina uno scenario soggettivo e spesso soggetto a questioni economiche che spesso conduce ineluttabilmente a risultati poco soddisfacenti ed a contestazioni. Agli aspetti operativi si associa una superficialità purtroppo diffusa nell’assimilare pedissequamente tecniche provenienti da altri Paesi. Nel caso specifico delle coperture a verde pensile molte tecnologie messe a punto per il clima continentale non trovano una corretta applicazione nel clima mediterraneo, completamente diverso da quello del centro Europa.

Pertanto richiedere che un sistema sia a norma UNI 11235 significa assicurarsi che, sia per il sistema che per i suoi componenti, vengono soddisfatti requisiti minimi, verificabili. Oltre a ciò va considerato che in un sistema a verde pensile ogni elemento interagisce intimamente con gli altri, per cui è necessario conoscere i meccanismi intrinseci del sistema in termini meccanici, idraulici e fisici. Ogni elemento trattiene l’acqua in funzione della sua capacità di assorbimento, di ritenzione e la rilascia in funzione del suo potenziale idrico. Gli elementi non si devono compenetrare. Si devono poter prevedere e controllare gli effetti delle variazioni fisiche e meccaniche del sistema nel tempo. Una corretta messa a punto di un sistema a verde pensile garantisce una vita molto lunga al sistema, rendendo minime le operazioni di manutenzione e l’apporto idrico dell’irrigazione.

Oggi siamo in grado di mettere a disposizione del tecnico e dell’utente queste nozioni in forma di sistemi completi per il verde pensile. Risulta chiaro al contrario che un sistema “fai da te” non potrà che incontrare un serie innumerevole di incognite per mancanza di consapevolezza tecnica. Concludendo, la realizzazione di una copertura a verde secondo la norma UNI 11235 garantisce alcuni aspetti fondamentali:


  • Possibilità di esprimere le prestazioni della copertura in modo preciso ed univoco;
  • Conformità allo stato dell’arte, cioè possibilità di operare secondo una “regola dell’arte” chiaramente definita;
  • Possibilità per la direzione lavori di controllare le prestazioni in base a precisi riferimenti normativi, ogni prestazione viene espressa in funzione di un test normalizzato, prevalentemente secondo le norme UNI EN, qualora esistenti, o secondo altre norme internazionali, nazionali o regionali.