Cantina Santa Cristina, Cortona (AR)

Il borgo di Cortona

Sopra un alto colle della Toscana, non distante da Siena e Perugia, sorge l’antica cittadina di Cortona. Da un lato la spaziosa pianura, dall’altro la collina e il borgo. Questa è la vista che si gode dalla nuova cantina di Santa Cristina, nata nel 2006 per confermare e rinnovarne la tradizione del suo omonimo vino, a 60 anni dalla prima annata nel 1946.

Le origini di Cortona sono antichissime. Fu uno dei più influenti insediamenti etruschi ed è stata citata da numerosi scrittori greci e latini, da Erodoto a Dionigi di Alicarnasso, da Tito Livio a Plinio il Vecchio. La città di Cortona ebbe uno sviluppo considerevole tra l’VIII e il VII secolo a.C. e dominava sulla valle della Chiana, allora come oggi, fertilissima. Dall’alto dei suoi 585 m. Cortona si affaccia sul panorama vasto ed armonioso della Valdichiana, punteggiato da ville e casali, tra vigneti ordinati, testimoni dell’antica e storica prelibatezza dei suoi vini.

La Cantina di Santa Cristina

La Cantina di Santa Cristina, realizzata su progetto dello studio Hydea di Firenze, ha una struttura architettonica moderna concepita secondo criteri di minimo impatto ambientale nel rispetto del territorio circostante. I lavori, iniziati nell’agosto 2004, si sono conclusi a distanza di due anni nell’agosto del 2006. La cantina deve il suo nome al “classico” Santa Cristina, storico vino che a 60 anni dall’uscita della prima annata si identifica in questa struttura che ne diviene la “casa”. La scelta architettonica che ha portato all’inserimento di una tecnologia a verde estensivo tipo Daku è dettata dalla volontà di ottenere benefici a livello di comfort igrometrico interno riducendo i fabbisogni di energia per il raffrescamento, ma soprattutto l’intenzione è stata quella di contestualizzare nel paesaggio l’edificio e di ridurre l’impatto visivo della copertura che dall’antica città di Cortona prima dell’applicazione del verde pensile era visibile. La scelta del verde estensivo è una scelta tecnica, dove la valenza estetica passa in secondo piano, la sua applicazione viene valutata in funzione di un'analisi costi benefici e ha come priorità la risoluzioni di aspetti architettonici tecnici e funzionali.