Gestire l'acqua per gestire il cambiamento climatico

Recuperare un rapporto che ha radici profonde

Gli edifici tradizionali tipici del contesto mediterraneo sono sempre stati caratterizzati da una conformazione architettonica legata alla necessità di conservare l’acqua: i Trulli, i Dammusi di Pantelleria, le case tipiche di Matera, sono solo pochi esempi di come alcune soluzioni rudimentali, ma efficaci, in passato venissero concepite per adattarsi al clima e alle condizioni di siccità.

Oggi, la relazione tra insediamenti urbani e clima è inasprita dal manifestarsi di periodi di siccità prolungati alternati a periodi caratterizzati da piogge intense. In aree densamente urbanizzate la difficoltà di gestione dell’acqua deriva non soltanto dall’entità di fenomeni particolarmente eccezionali, ma soprattutto dalla grande quantità di superfici impermeabili che non permettono l’infiltrazione di acqua nel terreno.

Affrontare queste problematiche è una delle notevoli sfide del nostro presente ed è necessario cambiare approccio alla gestione, all’utilizzo e al riciclo dell’acqua, riconsiderando in modo sostanziale il valore che questa risorsa rappresenta per tutte le attività umane.

Problemi: perdite della rete e cambiamento climatico

Il trend che descrive l’andamento delle temperature è ormai chiaro: le ondate di calore diventeranno sempre più frequenti e prolungate con conseguente aumento della scarsità di acqua.

Questa condizione dipende in primis dai cambiamenti climatici, a causa dei quali si registra una diminuzione delle piogge e delle nevicate invernali, e in secondo luogo dall'aumento del fabbisogno idrico (per i settori agricolo e industriale e dai consumi di una popolazione in costante aumento) e dalle perdite dovute al malfunzionamento delle condutture.

Le performance della rete di distribuzione dell’acqua infatti variano da regione a regione, ma la perdita media si attesta intorno al 42%, con punte dell’80% in alcune province. Per contestualizzare questo dato, nel 2018 sono stati immessi in rete 8,2 miliardi di metri cubi di cui solo 4,7 hanno effettivamente raggiunto gli utenti causando una perdita annua di 3,4 miliardi di metri cubi pari a 156 litri al giorno per abitante.

Se si guarda allo scenario internazionale, circa il 60% degli adattamenti al cambiamento climatico hanno a che fare con l’acqua. Oltre ad alluvioni e allagamenti, i cambiamenti climatici impattano anche la produzione di cibo: ciò si manifesta attraverso una diminuzione della produzione agricola e alla conseguente necessità di modificare le specie coltivate.  

Ad esempio, in Italia, il lungo periodo di siccità iniziato già con l’inverno 2021 sta mettendo a rischio quasi il 30% della produzione agricola nazionale, e la metà della produzione di carne. Eventi di caldo estremo sono già stati registrati nel nostro territorio ed è da quasi vent’anni che si contano continue perdite economiche in campo agricolo: nel 2022 i danni della siccità sono stati quantificati a 3 miliardi di euro (Coldiretti).

Prezzo e valore dell’acqua: regolamentazione e politiche europee

Lo stile di vita occidentale si è basato per decenni sull’assunto che molte risorse siano illimitate, acqua inclusa. Le instabilità climatiche, l’inquinamento delle falde e l’aumento del fabbisogno idrico, invece, ne rendono la reperibilità sempre più precaria.

La percezione di abbondanza di questa risorsa è sicuramente dovuta anche al suo prezzo che in Italia si aggira attorno ai 2,08 euro/mc. Se confrontato con i paesi del nord Europa in cui si spendono circa 3-4 euro/mc, con un massimo di 9,32 euro/mc in Danimarca, attribuiamo a questa risorsa un valore intrinseco molto più basso, anche in ragione del fatto che l’Italia è tra i paesi europei con maggiore disponibilità di acqua.

Tale condizione comporta una svalutazione considerevole di una risorsa sempre più preziosa e un conseguente utilizzo e sfruttamento che non ne rispecchia il valore. Secondo i dati dell’EEA (Agenzia Europea dell’Ambiente), vista la costante crescita di scarsità di acqua e la necessità di contenere gli sprechi, nei prossimi anni il prezzo dell’acqua aumenterà: è per questo che l’UE ha intenzione di mettere in atto strategie volte a salvaguardare l’acqua agendo su più piani, con un approccio definito “price and non-price” che intende mettere a sistema politiche per il rincaro del costo dell’acqua assieme ad azioni per diminuirne gli sprechi. 

Alcune sperimentazioni effettuate sul territorio Europeo, infatti, hanno già appurato che il solo aumento del costo dell’acqua non è sufficiente a diminuire considerevolmente i consumi. È stato invece valutato più efficace l’impiego di diverse soluzioni per migliorare la gestione di questa risorsa, tra cui il miglioramento delle infrastrutture di gestione idrica, l’ammodernamento degli impianti di irrigazione per l’agricoltura, la sensibilizzazione sul tema dello spreco, in combinazione, comunque, con le politiche riguardanti il prezzo dell’acqua. Tutte queste azioni congiunte sono state valutate efficaci per una riduzione dei consumi idrici sostanziale.

La sfida è, e sarà, quella di agire a più livelli per aumentare la possibilità di successo di tali misure: ridurre gli sprechi in tutti i settori economici ed efficientare i sistemi di gestione idrica.

Perché è importante parlare di Nature Based Solutions

Per affrontare le sfide imposte dal cambiamento climatico è necessario agire, come detto, su più piani. In ambito urbano, grazie al Green Deal europeo, al Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e il programma sperimentale di interventi per l’adattamento ai cambiamenti climatici, si stanno promuovendo molti interventi per la tutela e la realizzazione delle aree verdi in Europa. L’inverdimento sostanziale di una città permette di ridurre notevolmente il fabbisogno di energia per il raffrescamento degli edifici, con un risparmio economico non da poco, oltre che un abbassamento del livello di inquinamento urbano. 

Tra le infrastrutture verdi necessarie per migliorare la qualità delle città, vi sono le cosiddette Nature Based Solution (NBS), una serie di interventi a piccola scala collaboranti tra loro, capaci di ricucire e ricreare le dinamiche tipiche di un ecosistema naturale, non solo in un contesto altamente urbanizzato, ma anche in contesti naturali particolarmente fragili e suscettibili a eventi climatici estremi. 

L’insieme di queste soluzioni consente di intervenire, a seconda del problema, in modo efficace e mirato. Alcune città hanno già iniziato a utilizzare queste tecniche, con un approccio volto sia a contenere gli impatti dei cambiamenti climatici che a migliorare la qualità degli spazi e del paesaggio urbano.

- A Shenzhen sono state impiegate delle soluzioni che mirano a rendere la minaccia della pioggia un vantaggio, trasformando la città in una “città-spugna”: nei periodi di abbondanza di acqua questa viene conservata per essere riutilizzata durante i periodi di siccità. 

- A Milwaukee invece è stato definito un piano per il 2035 che mira a utilizzare delle infrastrutture verdi capaci di catturare fino 740 milioni di galloni di acqua ogni volta che piove (circa 3 miliardi di litri di acqua).  

- In Italia un’interessante simulazione attuata in un territorio altamente edificato nella provincia di Monza-Brianza, ha messo in atto una serie di interventi di retrofitting urbano volti a diminuire notevolmente il deflusso di acqua durante eventi piovosi. Sono state utilizzate pavimentazioni altamente drenanti e sistemi di bioritenzione di acqua. Queste soluzioni hanno evidenziato la possibilità di aumentare l’infiltrazione di acqua meteorica del 70-80%, con una riduzione del carico di acqua nella rete fognaria.

Il nostro contributo: la natura sul tetto

DAKU, da questo punto di vista, ha sviluppato un approccio del tutto nuovo rispetto alla gestione dell’acqua in copertura. Con lo sviluppo del sistema di irrigazione DAKU IRRIGA e il sistema di raccolta e gestione attiva dell’acqua all’interno della stratigrafia, il pacchetto BLUE GREEN ROOF è un sistema Nature Based, capace di mitigare gli effetti delle bombe d’acqua e di fungere da vasca di laminazione dinamica per la raccolta dell’acqua piovana riutilizzandola per l’irrigazione.

Il principio alla base dello sviluppo di questo sistema è che l’acqua, in quanto elemento di termoregolazione naturale, non deve essere allontanata verso il sistema fognario, ma deve essere conservata e utilizzata. 

Assecondando il naturale sviluppo delle piante, il sistema di irrigazione DAKU IRRIGA, permette un miglior sviluppo dell’apparato radicale della vegetazione ed è in grado di ottimizzare i consumi, diminuendo il fabbisogno idrico fino al 70% a seconda delle condizioni climatiche.

Conclusioni e prospettive future

L’acqua è senza dubbio una risorsa basilare per lo sviluppo della vita, eppure crea sconcerto il fatto che attualmente, a luglio 2022, coesistano due situazioni opposte quali: una rilevante crisi idrica e una rete di distribuzione compromessa che fatica a trasportare ovunque la metà delle risorse immesse.

Questa noncuranza nei confronti di una risorsa vitale scaturisce da due fattori:

- la percezione che l’acqua sarà sempre disponibile in grandi quantità 

- una grossa differenza tra prezzo e valore del bene

Purtroppo, in molte parti del mondo, la reperibilità di acqua è già compromessa dal cambiamento climatico, che ne sta influenzando tempistiche e modalità di ottenimento. Inoltre, la grossa differenza tra il suo prezzo e il suo valore distorce le azioni degli operatori del mercato e rende non economicamente efficiente intervenire su una rete con una perdita media del 42%, se non quando l’irreperibilità momentanea e il consumo quasi indipendente dal prezzo creano una sensazione di instabilità. 

Per queste ragioni, le politiche europee puntano ad agire su entrambi i fronti: riducendo la differenza tra prezzo e valore e potenziando le infrastrutture in modo da aumentarne l’efficienza. In un contesto che sarà sempre più caratterizzato da assenza di precipitazioni e di rovesci violenti, la possibilità di gestire l’acqua attraverso soluzioni NBS come il Blue Green Roof, consentirà di regolarizzare il deflusso delle superfici urbane, mantenendo l’invarianza idraulica.

La possibilità, infine, di utilizzare l’acqua piovana per raffreddare l’edificio riporta i benefici della natura sul tetto in cui questa tecnologia è impiegata.